Il Dott. Sigmund Freud, nel corso delle analisi sui suoi pazienti, si accorse in numerose occasioni che l'esplorazione degli strati più profondi della mente, là dove bisognava indagare per scoprire...

Contenuti inconsci rimossi: le resistenze

Cultura e Società postato da egolemweb || 7 anni fa

Il Dott. Sigmund Freud, nel corso delle analisi sui suoi pazienti, si accorse in numerose occasioni che l'esplorazione degli strati più profondi della mente, là dove bisognava indagare per scoprire la causa prima della malattia, era ostacolata inconsapevolmente dal soggetto in cura: erano presenti in lui delle forze psichiche che si opponevano alla conoscenza, al diventare consapevole di determinati aspetti della sua vita psichica. Queste forze psichiche furono chiamate da Freud "resistenze".

 

Freud le definì "il maggiore ostacolo al lavoro terapeutico". Il concetto di resistenza assunse molta importanza negli scritti tecnici di Freud; egli comprese presto, infatti, che non bastava comunicare ai pazienti il contenuto dei pensieri rimossi se prima non si interveniva sulla resistenza (da cui: "analisi delle resistenze"). Senza questo lavoro preliminare, che a volte occupa molto spazio, l'interpretazione di contenuto può rivelarsi inutile. In seguito, con la seconda topica (1920), l'accento è posto sul concetto di difesa: la resistenza assunse il significato di difesa, e come tale attribuita all'Io.

 

Noi, anche in questo momento, abbiamo la possibilità di richiamare alla coscienza contenuti, immagini, che non sempre sono presenti alla nostra mente, ma soltanto quando lo vogliamo; questa possibilità ci è evidentemente offerta dal fatto che questi contenuti abitualmente risiedono in noi, pur non occupando la coscienza. Si deve, dunque, ammettere che esiste una specie di deposito in cui essi vengono conservati, un deposito al di fuori della coscienza, ma suscettibile di essere illuminato ogni volta che la volontà cosciente di un individuo lo voglia.

 

Queste considerazioni portano ad ammettere l'esistenza di fenomeni psichici a livello incosciente, ma essi non ci dicono nulla riguardo all'essenza dell'inconscio psicanalitico. Gli elementi costitutivi di quest'ultimo, infatti, a differenza di quelli che possono essere rievocati, sfuggono alla nostra osservazione e non si lasciano conoscere.

 

Ma perchè mai esistono queste resistenze? Perchè il soggetto mobilita inconsciamente forze attivamente operanti contro i tentativi di portare alla luce, di rendere cosciente quella parte di se stesso che deve necessariamente conoscere per una sua completa guarigione?

 

A questi interrogativi Freud diede una esauriente risposta: quello che non vogliamo conoscere è l'esistenza in noi di particolari tendenze e impulsi. Li ignoriamo e continuiamo a volerli ignorare perchè li rifiutiamo, perchè non possiamo accettarli come nostri. Non ne abbiamo mai avuta coscienza perchè li abbiamo rimossi, allontanati e non vogliamo prenderne visione.

 

Ma perchè rigettiamo, respingiamo, ignoriamo questi impulsi e queste tendenze? Perchè non sono in accordo, non sono compatibili con il modello ideale che ognuno di noi si costituisce, modello che rappresenta la nostra "coscienza morale" e che ci spinge a comportarci in questo o in quell'altro modo, a desiderare e a cercare di essere in un dato modo.

 

La Dott.ssa Nadia Barberis svolge la professione di psicologo a Messina, presso il suo studio di Via Gagini al numero 6. Offre consulenze psicodiagnostiche, sostegno psicologico, psicoterapia psicoanalitica, sia  all’individuo che alla coppia.