CONFERENZA PER LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA SALUTE MENTALE
Cultura e Società postato da ccduroma || 8 anni fa
La conferenza ha concluso la Giornata di Open House del 10 ottobre. La giornata è stata dedicata alla mostra “Psichiatria: Un industria di morte” che svela gli orrori storici della psichiatria biologica e la sua pretesa di giustificare il concetto di “malattia mentale” con cause fisiche senza però esser riuscita ad elaborare alcun protocollo medico-scientifico.
La conferenza di chiusura della giornata organizzata dal Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU) ha trattato il tema dell’attuale abuso diagnositco nelle scuole e l’incursione di interessi economici nel mondo della famiglia con gli scandali della sottrazione dei minori alle famiglie d’origine. Un business da 2 miliardi di euro all’anno, 400 euro al giorno per ogni bambino destinato alle case famiglia, istituti privati. Questi i dati riferiti dai relatori del convegno. Il titolo dello stesso, con l’auspicio finale di una virata di 180 gradi, è stato“Psichiatria, scuola, servizi sociali. Criticità, buone pratiche e alternative”.
Sono intervenuti il Vice Presidente del CCDU Italia, Silvio De Fanti, la dott.ssa Tiziana Cristofari, docente e consulente pedagogico, l'avv. Caterina Grillone, autrice di un libro sugli abusi ai diritti dei minori, e la prof.ssa Vincenza Palmieri, fondatrice del programma“Vivere senza psicofarmaci”.
Il benvenuto al pubblico da parte della Chiesa di Scientology di Roma ha ricordato che a differenza di quanti vogliano far pensare, la Chiesa di Scientology e il CCDU non sono nemici della psichiatria, ma sono amici dell'umanità, come lo è stato per primo il fondatore di Scientology, L. Ron Hubbard, e come è riscontrabile nel Credo della Chiesa di Scientology scritto nel 1954. Proprio per tutelare i diritti umani e portare ad una riforma sostanziale del campo della salute mentale, la cui storia è intrisa di orrori e di abusi, la Chiesa di Scientology ha co-fondato con il prof. Thomas Szasz, psichiatra emerito dell’Università di Syracuse, il CCHR Internazional, di cui il CCDU è la sezione italiana dal 1979.
Gli interventi dei relatori sono stati unamimi nel sottolineare il comun denominatore della mancanza di rapporti umani e del rispetto della dignità dell’uomo, sacrificato ad interessi economici di parte, a creare gli abusi. Come unanime è stato l’orientamento sui principi operativi per riformare l’attuale situazione: dall’esporre tentativi di screening e diagnosi che etichettano comportamenti senza alcun protocollo scientifico, ma fondati soltanto sul “principio d’autorità” e “sull’opinione dell’esperto”; al continuare ad organizzare e partecipare a convegni di questo tenore perché si faccia informazione come forma di prevenzione all’abuso diagnostico.
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Per approfondimenti:
www.ccdu.org