Dinanzi ad affitti sempre più cari, la parola d’ordine è diventata coabitare. Una moda che oramai non interessa più soltanto gli studenti

Coabitare è la parola d’ordine per studenti e non

Attualità postato da saramoca || 13 anni fa

Il caro-casa è un fenomeno che si sta diffondendo a macchia d’olio nel Paese, in misura maggiore in alcune città piuttosto che in altre, ed è una realtà con cui si trovano a fare purtroppo i conti non solo quelli che cercano un’abitazione da acquistare, ma anche chi desideri un po’ di indipendenza o semplicemente voglia avere un tetto sulla testa. Fronteggiare questo problema, a meno che non si disponga di un ricco patrimonio oppure non si abbia un colpo di fortuna, prevede alcuni escamotage come, tra i più diffusi, la coabitazione.

 

La condivisione della casa è una realtà quotidiana e abbastanza scontata per gli studenti. Ma la vera novità è che anche persone più adulte, che magari hanno anche un lavoro, non possono permettersi di pagare per intero un affitto. Soprattutto in alcune zone d’Italia. È risaputo infatti che in alcune città gli affitti incidono su uno stipendio per oltre la metà, e addirittura in alcuni luoghi, come la capitale o Milano, arriva a coincidere o a superare l’ammontare della retribuzione.

Nessuna meraviglia, dunque, che molti preferiscano turarsi il naso, almeno temporaneamente, e dividere spese e stanze con uno sconosciuto. Una quantità di annunci popola le riviste specializzate o la stessa rete, soprattutto rispetto ad alcune città. Ad esempio, cercando in rete delle “case a Firenze in condivisione”, si trovano annunci nei quali stanze in appartamenti più o meno centrali, più o meno grandi sono messe in affitto per un prezzo compreso tra i 280 e i 450 euro. A cercare coinquilini, altri lavoratori. Per far fronte a cifre che spesso sono superiori ai 1000 euro.