Chirurgia laparoscopica Roma – asportazione cisti ovariche: le Cisti ovariche sono delle masse ovariche costituite da una parete più o meno sottile nel cui interno è...

Chirurgia laparoscopica Roma – asportazione cisti ovariche

Medicina e Salute postato da Lambretta || 5 anni fa


Chirurgia laparoscopica Roma
– asportazione cisti ovariche:

le Cisti ovariche sono delle masse ovariche costituite da una parete più o meno sottile nel cui interno è presente del liquido di varia natura: siero, sangue, muco.

Chirurgia laparoscopica Roma – asportazione cisti ovariche:
la maggior parte delle cisti ovariche nelle donne in età fertile sono cisti luteiniche o follicolari e sono considerate funzionali, cioè che risentono delle variazioni ormonali del ciclo.

Spesso scompaiono e sono trattate dal ginecologo con terapia medica.

A volte però possono rompersi improvvisamente o torcere l'ovaio.

In questi casi la donna va ricoverata e valutata per essere candidata per un intervento chirurgico.

Le cisti ovariche che aumentano di volume (al di sopra dei 5 cm), o che si accompagnano ad aumento di un marcatore (CA-125) o che presentano caratteristiche ecografiche sospette, vengono asportate.

Chirurgia laparoscopica Roma – asportazione cisti ovariche:
tecnica chirurgica laparoscopica asportazione di cisti ovarica.

L'intervento per una cisti semplice prevede l'asportazione della cisti con il risparmio dell'ovaio e viene generalmente eseguito per via Laparoscopica cioè attraverso una tecnica mini invasiva che prevede l'uso di un'ottica e tre piccole incisioni addominali di cui una nell'ombelico e due sui fianchi da 5mm.

Anche in questo caso l'intervento può essere eseguito attraverso un'unica incisione ombelicale con la tecnica recentemente messa a punto e definita SILS o SINGLE INCISION LAPAROSCOPY.

I FIBROMI UTERINI meglio definiti come Leiomiomi o Miomi, sono dei tumori benigni dell'utero che colpisce circa il 20% delle donne sopra i 30 anni.

Il fibroma uterino , meglio definito come Leiomioma o Mioma uterino, è un tumore benigno dell'utero che colpisce circa il 20% delle donne sopra i 30 anni.

La vera percentuale probabilmente è più alta in quanto la maggior parte delle donne non presenta sintomi. Si sa però che la razza nera ha un'incidenza di fibromi tre volte superiore a quella bianca.

I leiomiomi nascono da una proliferazione abnorme di un singolo clone di cellule muscolari dell'utero sotto l'influenza di estrogeni, progesterone e altri fattori.

Questo è il motivo per cui spesso i fibromi crescono durante l'età fertile e la gravidanza per poi arrestarsi e addirittura ridursi di volume dopo la menopausa.

Raramente sono singoli, più spesso multipli e sono localizzati nell'utero in varie sedi:
Intramurali : nel miometrio.

Sottosierosi : che si affacciano dalla superficie esterna dell'utero.

Sottomucosi: a contatto con il canale endometriale nella parte più profonda dell'utero.

Altri tipi sono gli Infralegamentosi che si insinuano nei legamenti di sostegno dell'utero e più rari i Parasitici che sono distaccati dall'utero.

E’ capitato di asportare una massa sotto l'inguine di una donna che è risultato essere un grappolo di fibromi uterinio completamente distaccato dall'utero.
Si presentano come masse biancastre, dure e possono deformare completamente l'utero.

I sintomi con cui si presentano variano in relazione alla sede, numero e dimensione dei fibromi.

La maggior parte delle donne riferiscono mestruazioni abbondanti e prolungate, sensazione di peso , gonfiore addominale e necessità di urinare frequentemente.

Più raramente, dolore durante i rapporti sessuali detta Dispareunia, dolori lombari, stipsi e ritenzione urinaria.

Le perdite abbondanti di sangue possono causare anemia. Le indagini da effettuare includono l'Ecografia, il Pap test, una Isteroscopia.

In vista di un intervento chirurgico e per confermare la natura benigna dei fibromi è utile una risonanza magnetica addomino - pelvica.

Se la donna è asintomatica non si opera, altrimenti verrà valutata dal ginecologo per decidere se è necessario l'intervento chirurgico.
www.carlofarina.it