Non si può negare che sia lui l'uomo del momento. E' difficile infatti in questi giorni accendere la tv, sfogliare un giornale ma soprattutto navigare nel web senza incrociare il suo simpatico e ro...

Checco Zalone, l'ultimo dei comici in Italia ?

Cinema postato da ela2015 || 8 anni fa

Non si può negare che sia lui l'uomo del momento. E' difficile infatti in questi giorni accendere la tv, sfogliare un giornale ma soprattutto navigare nel web senza incrociare il suo simpatico e rotondo faccione. Naturalmente stiamo parlando di Checco Zalone, autentico Re Mida del cinema italiano, attualmente nelle sale con il suo nuovo film Quo Vado che, nonostante sia in programmazione solamente dal primo gennaio, già ha battuto ogni record d'incassi relativi alla prima settimana di programmazione, facendo impallidire colossal come il nuovo Star Wars e puntando dritto verso Avatar, il film che realizzò l'incasso più alto di sempre in Italia. Un successo enorme, che però fa storcere il naso a gran parte della critica.

Sotto accusa c'è l'eccessiva leggerezza della pellicola, che si basa sulla storia del protagonista che fa di tutto per tenersi ben stretto il suo posto fisso, andando addirittura a finire al Polo Nord pur di non perdere quello che al giorno d'oggi è un assoluto privilegio. Un tema che però molti critici e giornalisti hanno descritto come banale e qualunquista, probabilmente però dimenticando che si tratta di un film di un comico che non pretende affatto di fare una morale ma solo di strappare qualche risata.


Dietro Zalone il nulla


Un successo quello di Checco Zalone che fa capire come in Italia comunque ci sia voglia di comicità e leggerezza. Così come negli anni '50 il Neorealismo fu superato con pellicole come Poveri ma Belli perchè c'era voglia di guardare avanti dopo le sofferenza della guerra, così al giorno d'oggi il pubblico cerca anche una distrazione leggera per non rimanere angosciato dalle notizia che arrivano dall'economia e dal terrorismo. L'affermazione del comico pugliese mette però in luce anche un altro aspetto, quello di come al momento oltre al lui in Italia sia in pochi rimasti a fare ridere. Il nostro paese può vantare una tradizione incredibile di maestri della risata, ma anche del grottesco. Troisi, Sordi, Benigni, Villaggio, Banfi fino alle commedie capolavoro di Monicelli, Steno e dei Vanzina. Poi arrivarono i cine panettoni con l'imporsi di personaggi come De Sica, Boldi e Pieraccioni.

Adesso però sembra non esserci stato quel ricambio generazionale. In tv di risate se ne vedono ben poche, anche per precise linee editoriali che non vogliono battute scomode e ripetersi di casi delicati come con Guzzanti e Luttazzi.  Anche nelle città sono spariti i teatri come lo Zelig a Milano dove giovani comici si facevano le ossa, ormai sono rimasti solo i matrimoni e i compleanni a Roma dove maghi e saltimbanchi ancora tirano. Il mondo cambia, le risate ora sono terreno del web dove spopolano pagine Facebook come Lercio, Spinoza e Arsenale K, che sono però frutto di liberi contributi spontanei di persone normali, con l'antica scuola della risata made in Italy che sta scomparendo, quindi ci dobbiamo per forza aggrappare a Zalone e le sue battute grossolane.