Quando si parla di bioedilizia, o più semplicemente di case ecologiche, viene spontaneo rivolgere il pensiero alle case in legno, un materiale naturale rinnovabile.

Case ecologiche: il rispetto per l'ambiente grazie a materiali riciclabili

Utilità postato da Guiducci || 9 anni fa

Quando si parla di bioedilizia, o più semplicemente di case ecologiche, viene spontaneo rivolgere il pensiero alle case in legno, un materiale  naturale rinnovabile. In realtà, il rispetto per l'ambiente quando si tratta di case in legno va oltre la semplice scelta del materiale, che comunque ha il pregio di essere riciclabile e decomponibile. Il legno, inoltre, non rilascia durante la lavorazione fibre o emissioni nocive per l'uomo o per l'ambiente.

Queste abitazioni permettono un importante risparmio energetico. Si tratta di numeri non da poco: esso infatti è quantificabile fino al 90% per quanto riguarda il riscaldamento. La conseguenza che ne risulta direttamente è un minore impatto ambientale. Lo stesso processo di lavorazione del legno limita l'emissione di CO2, ed inoltre ha bisogno di una quantità minima di materiale di origine fossile, mentre la costruzione di una tradizionale casa in muratura necessita dell'utilizzo di una grande quantità di materiali derivanti dal petrolio. 

Si calcola inoltre che il legno è l'unico materiale da costruzione che ha un tempo di rigenerazione più rapido rispetto al tempo di consumo. Perché ricresca la stessa quantità di legno necessaria alla costruzione di una singola casa basta quel che producono le foreste del Trentino in soli sessanta minuti. Si potrebbe pensare che si tratti di un materiale facilmente deperibile, e che quindi le case abbiano una durata breve, tuttavia il legno da costruzione viene trattato con preservanti che ne aumentano la resistenza nel tempo. Ciò aumenta il valore dell'investimento anche in termini ambientali.

E' utile infine ricordare che il certificato PEFC , programma per il riconoscimento di schemi di certificazione forestale, garantisce la provenienza del legno da luoghi sottoposti a coltivazione sostenibile. In parole povere, ciò significa che gli alberi vengono abbattuti in quantità controllate, e solo in zone in cui non c'è il rischio di disboscamento.