Sono passati tantissimi anni da quando la Borsa di Milano viveva la sua grande euforia "azionaria". Era il 1986 e l'indice azionario crebbe del 200%, grazie alla "conversione" verso il titoli delle...

Borse, Milano oggi vale il 35% del Pil italiano

Finanza postato da serpentediterra || 7 anni fa

Sono passati tantissimi anni da quando la Borsa di Milano viveva la sua grande euforia "azionaria". Era il 1986 e l'indice azionario crebbe del 200%, grazie alla "conversione" verso il titoli delle socieà del popolo di affezionati ai BoT.

Era un'altra epoca, perché non esisteva internet e neppure il trading online, non si era ancora immersi dentro l'universo forex e neppure si immaginava cosa potessero essere le opzioni binarie.

Nell'ultimo trentennio, di fronte a una inflazione che è salita ad una media del 2,9%, l'indice Comit performance (che incorpora anche le cedole) è cresciuto del 3,93%. Insomma la borsa ha battuto l'inflazione, anche se Milano non si distingue certo per forza strutturale, anzi è una delle più deboli che ci siano nel panorama. Nel 1986 la Borsa valeva il 21% del Pil mentre oggi è salita al 35%, in linea con un processo di finanziarizzazione che ha interessato tutte le principali economie.

I riflettori sono tutti puntati sull’azionario, con Milano che è in ritardo rispetto all’Msci World (e a -50% dai massimi del 2007). Se le Borse dell’area euro sono comunque attraenti, mancano segnali tangibili di inversione, che ancora non sono arrivati. 

E gli altri settori? L'investimento obbligazionario se la passa malissimo: anche se è difficile fare una precisa stima dei ritorni (che dipendono anche dalla durata dalle emissioni e dal rollover delle scadenze), comunque in linea di massima si è passati da un rendimento che nel 1986 era di poco più del 10% ad uno sopra lo zero oggi. Un clamoroso ribasso dei rendimenti.