Il russamento influenza negativamente anche lo stile di vita ed i rapporti sociali.

Salute e Benessere postato da mlbadv || 11 anni fa

Recenti studi, hanno trovato una relazione tra roncopatia e aumento del tasso di divorzio. Uno studio dell’Associazione Britannica del Russare e dell’Apnea del Sonno, rivela che una coppia su due riconosce che la sua vita sessuale è stata seriamente compromessa per questo motivo e svela che le persone che russano tolgono al proprio partner l’equivalente di due anni di sonno ogni 24 anni di vita.

Oltre il 60 % degli adulti lamenta che il proprio partner russa! Molto spesso il russamento , specie se marcato e frequente, è causa di un certo deterioramento nel rapporto di coppia. Non interessa quanto ci si ami. È certo che un cattivo riposo ed un sonno di scarsa qualità  possono provocare stress nel partner e mettere a rischio la sua salute. Dormire male è talmente pesante che la privazione del sonno viene addirittura impiegata dai militari come mezzo di tortura con devastanti effetti psicologici.

Il rumore forte del russamento può portare la coppia a dormire in stanze separate. Ciò può fare sentire il paziente russatore isolato, frustrato e solo. Dormire da soli viene spesso vissuto come una perdita d’intimità e – comunque – una riduzione d’intensità del rapporto. Lo stress provocato sul partner non russatore inoltre può raggiungere livelli di irritabilità tale da essere fonte di continui litigi anche formalmente dovuti ad argomenti diversi. Se una coppia litiga per niente è necessario indagare sulla presenza di motivi nascosti. Il russamento frequentemente è uno di questi.

Ricordiamo che ciò che va aggredito è il russamento e non il russatore. Russare è una condizione clinica che deve essere curata e chi ne è soggetto non ha colpa.

A soffrire di questa patologia é un’altissima percentuale di persone, si parla del 30% della popolazione, salendo al 40% dei soggetti sopra i 40 anni. Ma il fenomeno non risparmia neppure le donne con il 19% ed anche i più giovani, bambini compresi (il 6%). Con l’avanzare dell’età, il numero dei roncopatici di entrambi i sessi cresce proporzionalmente e aumenta anche il rischio delle apnee notturne, ricorrenti e temporanee interruzioni della respirazione che comportano risvegli frequenti durante la notte, ma soprattutto un’insufficiente ossigenazione del cervello.

Le apnee possono durare 10-40 secondi ed essere ripetute centinaia di volte nell’arco della notte. La sindrome delle apnee nel sonno é da sorvegliare poiché presenta delle ripercussioni negative sugli organi che maggiormente necessitano di ossigeno: cuore e sistema nervoso. Se il fenomeno delle pause respiratorie si ripete copiosamente nell’arco della notte, il rischio é di incorrere in gravi disturbi cardiaci, circolatori e neurologici (aumento della pressione arteriosa e polmonare, crisi ipertensive, aritmie cardiache, infarti, emorragie cerebrali). Ci sono tre tipi di apnee: ostruttiva, centrale e mista; la più frequente è quella ostruttiva (OSA, Obstructive Sleep Apnea).

Il russamento è provocato da un eccesso di mucosa che va ad ostruire lo spazio orofaringeo. Per rimediare a tale ostruzione e ripristinare il normale flusso aereo, si può ricorrere alla terapia chirurgica laser. La chirurgia laser è indolore e poco invasiva al punto da essere consigliata anche a chi presenta uno stadio minimo di russamento. Oltre il 96% dei nostri pazienti operati di uvulofaringopalatoplastica a mezzo laser riferisce di aver eliminato completamente o ridotto drasticamente il disturbo del russare e delle apnee notturne.

Fonte: http://www.russare.net