Continua l’azione di informazione ad opera dei volontari romani del CCDU che hanno raggiunto ancora centinaia di  persone  informandole  sugli effetti nocivi degli psicofarmaci grazie ai preziosi o...

Approvazione per l’azione di informazione dei volontari del CCDU

Cultura e Società postato da riformesociali || 3 anni fa

Continua l’azione di informazione ad opera dei volontari romani del CCDU che hanno raggiunto ancora centinaia di  persone  informandole  sugli effetti nocivi degli psicofarmaci grazie ai preziosi opuscoli che ne denunciano i rischi.

 

Il costante ed importantissimo lavoro che il CCDU ed i suoi volontari stanno facendo trova approvazione e consensi perchè  finalizzato alla difesa dei Diritti Umani nel campo della Salute Mentale, il cui rapporto annuale  pubblicato dal Ministero della Salute, conferma la tendenza allarmante degli ultimi anni. Il consumo di antidepressivi e antipsicotici, in particolare, desta preoccupazione, per via del lungo elenco di gravi effetti collaterali che comportano. 

Secondo il rapporto OSMED in Italia si consumano circa 12 milioni di confezioni di antipsicotici all’anno – metà venduti in farmacia e metà somministrati nei centri di salute mentale – ma la cifra potrebbe essere ingannevole, perché una parte considerevole di quelli somministrati nei CSM sono i tristemente noti depot, farmaci a lento rilascio il cui effetto dura un mese, e corrispondono quindi, ciascuno, a una trentina di dosi giornaliere. (1)

 

Un discorso a parte lo meritano gli antidepressivi. Irving Kirsh, professore della Facoltà di Medicina dell’Università di Harvard e autore del libro “The Emperor’s Drug” ha analizzato tutti gli studi (pubblicati e non) sugli antidepressivi, dimostrando in maniera conclusiva che il loro effetto terapeutico è paragonabile a quello di una pillola di zucchero (il placebo). (2)

A fronte di effetti collaterali ben più gravi, riferiti per esempio sul sito ufficiale della Food and Drug Administration, l’agenzia statunitense di controllo dei farmaci: nausea a vomito, aumento di peso, diarrea, disturbi del sonno, problemi sessuali, ma anche rischio di pensieri suicidi, difetti al feto e ipertensione. (3)

La stessa AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) mette le mani avanti per quanto riguarda gli antidepressivi, precisando che:

 

“L’area della psichiatria è tra quelle meno “consolidate” per quanto riguarda l’affidabilità e la coerenza interna delle “evidenze controllate”. La bassa qualità metodologica dei trial (basta ricordare la scarsissima rappresentatività e numerosità delle popolazioni reclutate, e la durata delle osservazioni) e la difficile comprensibilità dei criteri diagnostico-valutativi … giocano un ruolo determinante in questa direzione.” (4)

 

Tradotto in parole povere, questi trial (studi clinici) non avrebbero niente di scientifico perché basati su numeri statisticamente poco significativi, e per la fumosità e incomprensibilità dei criteri utilizzati per valutare il funzionamento delle “cure”. 

I gravi effetti collaterali di questi farmaci, invece, sono noti e ben documentati. Per maggiori informazioni rimandiamo ai nostri opuscoli informativi, basati non solo sui “bugiardini” ma, soprattutto, sulla letteratura scientifica e sugli avvisi pubblicati da diverse agenzie farmacologiche a livello internazionale.

Il CCDU è stato fondato in Italia nel 1979 ed è diventato una Onlus nel 2004. Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU) è un'organizzazione indipendente ed è collegato ideologicamente al CCHR (Citizen Commission on Human Rights), che ha sede a Los Angeles. Il CCHR International è stato fondato nel 1969 dalla Chiesa di Scientology e dal professor Thomas Szasz, professore emerito di psichiatria all'Università di Syracuse, Stato di New York e autore di fama internazionale.
A quel tempo le vittime della psichiatria erano una minoranza dimenticata, segregate in condizioni terribili nei manicomi sparsi nel mondo. In seguito a ciò, il CCHR elaborò una 
Dichiarazione dei Diritti Umani sulla Salute Mentale che è diventata la linea guida per le riforme nel campo della salute mentale.