Il 26 settembre alle ore 18,00 presso la Galleria d’Arte Studio ’71, via Vincenzo Fuxa 9,  Palermo verrà  presentata la nuova raccolta di Antonella Doria “Millamtanni” Edizioni del Verri. Interver...

ANTONELLA DORIA - PRESENTAZIONE LIBRO "MILLANTANNI"

Cultura e Società postato da anna scorsone || 7 anni fa

 Il 26 settembre alle ore 18,00 presso la Galleria d’Arte Studio ’71, via Vincenzo Fuxa 9,  Palermo verrà  presentata la nuova raccolta di Antonella Doria “Millamtanni” Edizioni del Verri. Interverranno Gonzalo Alvarez Garcia e Aldo Gerbino, letture di Chiara Giacopelli.

Questo poemetto di Antonella Doria è un mirabile esempio di quanta ricchezza ci sia in una voce talmente concentrata da crescere in un testo che fa della sua opacità il suo gesto significante  - la parola poetica, anche se vive in trasparenza nel linguaggio, esce da un buio interiore e passa dal chiuso all’aperto in modo preciso o vorticoso, a seconda delle necessità che convengono e convergono per quel momento, ma ha sempre bisogno di uno sforzo per essere vista più che per vedere. Entrando nello specifico vediamo che il poemetto di Antonella Doria si presenta come una composizione di testi concatenati: otto poesie/strofe che si legano l’una all’altra attraverso la ripetizione dell’ultima parola all’inizio della poesia successiva, e un prologo e un epilogo che si richiamano e racchiudono (e quasi riassumono) in una sintesi estrema quanto affiora dallo spezzettamento del corpo centrale. Ma questo insieme vocale non è qualcosa che viene prima della poesia che lo rappresenta, bensì è ciò che accade mentre la scrittura si fa. Non c’è un dato di realtà precostituita, non ci sono segnali o conformazioni note che portino a conoscenza la devastazione in cui tutti ci troviamo nel “tumultuoso gran fiume” dell’esistenza, ma è lo scorrere dei versi “oltre ogni possibili segno” a comporre il suo venir prima. 

Un breve brano tratto dal libro Millantanni di Antonella Doria

Vedrai …

batte ancora il cuore

in pancia alla terra

selvaggio fra il fugace

e l’eterno   più pesanti

del chàos   sempre vedrai

corpi nel tempo  in carne

e ossa  a margine sempre

resistono   restano   sul

confine feroce  sulla soglia

fra armonia e orrore

al dolore inevitabile  al

silenzio necessario dell’oblio

a perdersi resistono  in deserti

della mente   megalopoli  di

dòlmen…   (bucano i cieli )

dove  pietre  bestie  animali

intelligenti   e   parassiti

pensanti   tutti  sovrasta

indolore   l’errore del

vitello d’oro